venerdì 3 ottobre 2008














In un'aria densa e colma di intolleranza, di cui quella razziale è solo una fetta, vorrei poter gridare dalla mattina alla sera che mi oppongo. Mi schiero, mi staglio mi punto con rabbia e dolore contro queste oscenità.

Queste sono le cose con cui dobbiamo combattere nel mondo incivile dell'occidente. E in Italia, che è sempre stata istmo naturale nel Mediterraneo, un ponte fra due sponde e più culture.
Mi vergogno, mi scandalizzo a ogni parola anche sussurrata che sia carica di sentimenti di intolleranza. E mi incazzo ancora di più (e qui inauguro le parolacce nel mio blog) quando, davanti a manifestazioni della nostra ignoranza radicata, in molti non si smuovono; la gente o è razzista o è satura di scempi simili al punto di non battere ciglio.
Come se non bastassero le parole, siamo arrivati a vere e proprie spedizioni punitive, guerriglie, e non servo certo io a rinfrescare la memoria sugli ultimi accadimenti. Chi non sa s'informi.

Spero che guardiate trasmissioni come Anno Zero, che consultiate i blog e i siti che parlano chiaro di persone chiare come Beppe Grillo, come Marco Travaglio. Spero che riflettiate tutti quanti, sia chi condivide i miei pensieri, ma SOPRATTUTTO chi non li condivide. Spero che tutti ci vergogniamo insieme e che gridiamo che tutto questo ci fa accapponare la pelle.
Mi sono accorto stanotte, che non riuscivo a prendere sonno dopo la trasmissione di Anno Zero, che non esistono (o ne esistono poche) immagini contro il razzismo nostre, del popolo (o popolino come certi ci vorrebbero definire). 

L'immagine in alto è il mio grido: fatene ciò che volete. 
Copiatela, salvatela, stampatela, fatene altre vostre ed esponetele e urlate contro l'intolleranza ogni volta che se ne presenta l'occasione. Vergogniamoci ma non più in silenzio. Iniziamo a urlare.
C'è un tremendo bisogno di dialogo e di cultura e ricordate che non c'è dio che ci possa salvare dalle nostre cazzate, ci siamo solo noi.

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