venerdì 28 novembre 2008

Ieri sera — come tutte le sere — non avevo idea di cosa avrei mangiato a cena. Mille voci nel mio stomaco mi dicevano: "La carne no! E' tutta la settimana che vai avanti a ciccia..."; "Basta col tofu. Vegetariani non lo saremo mai, scordatelo!".
Finché aprendo il frigo, un raggio di luce divino (o più semplicemente della lucetta) non ha illuminato 4 belle cipolline fresche. A quel punto, cervello e stomaco si son messi a confabulare e, dopo aver interpellato le papille gustative, sono approdati a una decisione: le crêpe salate.
Dopo aver cotto le crespelle, ho fatto una salsina per farcirle.

Ingredienti: 4 cipolline fresche, 4 pomodori ciliegini, 1 C. di paprica, 1 c. di curry, peperoncino, sale.

Procedura: Ho fatto appassire le cipolline tagliate a rondelle sottili in una padella con dell'olio extravergine di oliva. Quando erano ben cotte, ho aggiunto i pomodorini, le spezie e il sale.
Quando anche i pomodori erano ben cotti, ho farcito le crespelle, ho aggiunto della mozzarella di bufala a fettine sottili (veramente poca), le ho avvolte e servito.

Squisite! Piccanti e con quel gusto particolare della cucina messicana—o almeno, di quella che qui in Italia spacciano per messicana.
Buon appetito!
giovedì 27 novembre 2008
Ne è passato di tempo dalla mia prima torta al microonde... Sono passate anche tante torte dal mio forno. Alcune non sono state meritevoli di essere ricordate; altre lo sono state, e ve ne parlerò presto. Ma questa di oggi è certamente la più sfiziosa. 
Vi riporto di seguito la ricetta per filo e per segno. Le marche dei prodotti che ho usato, le ho messe per chiarezza e per una sicura riuscita della torta. Ovviamente si possono variare a discrezione personale. Al posto del kefir, si può usare lo yogurt intero, ma non è la stessa cosa, perché il kefir contiene dei lieviti naturali. Al posto della frumina, si possono usare la fecola di patate o l'amido di mais.

Ingredienti.
3 uova;
100 gr di zucchero di canna Solidal Coop;
50 gr di zucchero bianco;
150 ml di kefir;
1 pizzico di sale;
la scorza grattugiata di un arancio;
180 gr di farina, tipo 00;
90 gr di frumina Paneangeli;
50 gr di cioccolato Lindt Excellence 85% cacao;
100 gr di mandorle tritate finemente;
100 ml d'olio extravergine di oliva;
1 bustina di lievito per microonde Paneangeli.

Esecuzione.
Sbattere con una frusta le uova e lo zucchero, sia quello di canna che quello bianco.  Aggiungere il kefir, il sale e la scorza grattugiata dell'arancio, e continuare a mescolare. Aggiungere a cucchiaiate la farina e la frumina, facendo attenzione a non creare grumi. A questo punto, inserire il cioccolato fatto sciogliere in pochissimo latte — in alternativa si può tritare finemente.
Mescolando, versare nell'impasto le mandorle, l'olio a filo e il lievito, per ultimo. Versare in una teglia adatta al microonde imburrata, e infornare in modalità combo al massimo della potenza per 10/12 minuti. Sicuramente, usando un lievito per forno tradizionale, si può cuocere anche in forno elettrico.
Buon appetito!!

Idee per la guarnizione ed eventuale ripieno.
Come vedete nella foto, io ho usato soltanto lo zucchero a velo, la scorza di arancio biologico al naturale e degli acini d'uva. Volendo, potremmo glassarla con approssimativamente 200 gr di zucchero a velo e un cucchiaino di succo di limone stemperati sul fuoco; potremmo fare una copertura col cioccolato bianco; o ancora, sbizzarrirci con scorza di arancio candito, o uvetta, o decorazioni varie.
Dato che io ho usato uno stampo in terracotta di circa 22 cm di diametro, è venuta molto alta e soffice. Per questo si presta molto ad essere riempita. Mi viene in mente una crema all'arancio, al cioccolato, oppure allo zenzero o al rum, per fare qualcosa di più audace.
Insomma, divertitevi!

sabato 22 novembre 2008

Ieri sera, grande prima al cinema:
Twilight. L'aspettativa era bassa: sono cresciuto con Buffy the Vampire Slayer (la serie) e avevo iniziato a leggere il libro da cui è stato tratto il film.

La lettura di Twilight di Meyer Stephenie la interruppi perchè dovevo studiare per gli esami e non avevo più molto tempo e attenzione; ma soprattutto perchè come scrittura è mirata a un pubblico adolescenziale, e anche gli argomenti e le motivazioni sono rivolti a quel target. Inoltre, l'incipit della storia è molto simile alla trama di Buffy. Ammetto che come ragioni sono un po' superficiali, ma questo è quello che feci. 

Vedendo il film, ho visto che sì, la prima parte è lenta; che il target è quello che è; che c'è un chiaro riferimento a Buffy; che anche l'attore per Edward è stato evidentemente ricercato sull'aspetto di Angel - sicuramente per qualche strategia di marketing, o che so io. Ma una volta avviato, non mi è dispiaciuto. Anzi, mi ha fatto venire la voglia di leggere il secondo libro, di dargli un'altra possibilità. Per il primo ormai è andata.

Alcune scene io e i miei amici le abbiamo trovate quasi ridicole: ad esempio quando Edward (il vampirone affascinantone, per chi non lo sapesse) si fa salire sulle spalle Bella e sale a tutta velocità su una collina, stile Super Mario quando mangiava la stellina. A quel punto ho sbottato dicendo a voce troppo alta: "Vampiro-bus!". E mezza fila si è messa a ridere. Al di là delle cavolate, va visto, lo consiglio. Mi sono preso anche il segnalibro e la spilletta alla biglietteria, e un po' me ne vergogno.

Buona visione e al prossimo post.
venerdì 21 novembre 2008

"Tendo ad entrare nelle cose alla cieca, e quando fallisco mi rialzo. Questa è la mia abitudine. [...] Sono una sciocca-non avevo idea di come fosse duro da scrivere un romanzo. Ora stava chiedendo il mio coraggio. Non potevo più pararmi dietro ai miei personaggi da ferrotipo, dovevo dar loro corpo. Dovevo trasferirgli la mia forza vitale, mostrare il mio puro io, non solo l'io in cui volevo far credere tutti. Dovevo scuotere la gente con la verità. Oh mio Dio. Eccomi qui."

Natalie Goldberg, Thunder and Lightning.
Tradotto da me, senza pretese di perfezione.


giovedì 20 novembre 2008

"Ho sognato nella mia vita, sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo e attraverso di me, come il vino attraverso l'acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente."
Emily Brontë, Cime tempestose. 


martedì 18 novembre 2008

Per tutti gli aspiranti scrittori; per tutti gli amanti della letteratutra che vogliono capire dove sta lo specchio tra la realtà e il mondo riflesso della scrittura; per tutti quelli che, quando scrivono anche una lettera o una e-mail, vogliono essere più consapevoli. Elementi di stile nella scrittura di William Strunk jr, in questa edizione italiana del 2008 (come tutti i titoli del 2008, ha lo sconto del 20% su Ibs) ampliata da Mirko Sabatino con note indispensabili.

Stephen King, riferendosi all'edizione americana che è datata 1918, ha detto: "tutti gli aspiranti scrittori dovrebbero leggere The Elements of Style". E a ragione. 

E' una piccola perla questo libro, che contiene sinteticamente tutto ciò che bisogna sapere: la sintassi e la punteggiatura, le norme compositive, la forma (analizzata brevemente anche dal punto di vista editoriale), le questioni sullo stile. Importante è che non dice niente oltre all'essenziale.

Per la collana "Scrittura" di Dino Audino editore, vorrei segnalare anche: Come scrivere un racconto, Jack M. Bickham; Scrivere un Romanzo, Donna Levin; Master di scrittura creativa, J. Page Morrel.
Al prossimo post, sperando che trascorrerà meno tempo dell'ultima volta. E, vaffanculizzando lo stile dopo aver presentato un manuale di stile: Cieeeeeeeeeeeeeeeww!
domenica 9 novembre 2008
Dopo anni di manie vegane, giapponofilia, crudismo e simili, finalmente Eros cede al fascino orientale e salutare del tofu. Ovviamente, Eros non compra il tofu. No, troppo facile! Eros ha la stupenda idea di fare il tofu in casa.  

Ho fatto una ricerca su google e ho trovato varie ricette che si distinguono per il tipo di agente cagliante usato. Di norma si usa il nigari, che si può comprare su questo sito. Io per far prima ho usato il limone e questa è la ricetta che ho usato.

Nella foto a fianco che ho scattato a metà del processo, si vedono il latte di soia in alto, che serve per fare il tofu, e l'okara in basso. L'okara non è altro che il residuo solido della soia una volta estratto il latte, quindi è costituita soprattutto da fibre. Naturalmente non va buttata. Si può cucinare, usare come concime o mangime per animali. Io cosa ho fatto, secondo voi? 
Ho cucinato l'okara.
Ho preso spunto da questa ricetta, solo che ho messo lo scalogno al posto del porro e ho aggiunto un po' di sedano rapa che mi era avanzato. Ho inoltre aggiunto un etto di riso ai due etti di okara e li ho cotti insieme per 15 minuti. Come erba ho usato una palla di radicchio e cicoria precotta che mi aveva dato mio padre e al posto dello zafferano ho usato paprika e poco curry. E' risultato un primo piatto buonissimo e completo.
Mi sono rimasti ancora molta okara e molto tofu (che è più buono di quello acquistato) perciò nei prossimi giorni proverò a cucinarli in altri modi e, se ne vale la pena, posterò. Un'altra idea carina è questa, ma non ho il forno. 
Beh... buon tofu!!

venerdì 7 novembre 2008
Ho appena finito di fagocitare questo "non-manuale" e sono ancora sotto l'effetto lsd che lascia in bocca. E' uno di quei libri che ti esalta e ti fa venir voglia di mollare tutto per scrivere il romanzo del secolo. Diventare scrittori, insomma.

Non-manuale perché si pone nel processo di crescita dello scrittore tra la folgorazione del desiderio di raccontare e la lettura dei manuali di scrittura creativa o la frequentazione di corsi. L'autrice sostiene che approcciarsi subito alle tecniche narrative potrebbe scoraggiare fino all'abbandono. Prima, è necessario un percorso di preparazione. 

Secondo la Brande bisogna sapere cose come quali sono i principali problemi che possono affliggere uno scrittore (alle prime armi o anche già rodato) e come è possibile affrontarli; conoscere il significato di originalità,  di stile e del famoso "talento" che tanti scrittori e insegnanti sembrano usare come spauracchio per scoraggiare chi si avvicini a questo mondo misterioso. Inoltre, consiglia di tenere un quaderno e di scrivere regolarmente. Suggerisce di scindere le due personalità dello scrittore: il creatore dal giudice. Offre un metodo lineare e incoraggiante per arrivare alla stesura di una storia, un processo di autoeducazione all'essere scrittore. 
Scritto nel 1934, è ancora (a mio giudizio) un valido aiuto, superiore a molti manuali tecnici. So già che diventerà una mia copertina di Linus, come lo è tuttora Scrivere Zen di Natalie Goldberg.
Buona lettura/scrittura.
mercoledì 5 novembre 2008
Dallo stato di Italo-depressione, costante della mia vita, sono passato a una più globale sfiducia nell'Europa. Dall'Europa, poi, sono passato al mondo in toto, tanto per  evitare qualsiasi accusa di xenofobia o antipatriottismo.
Un buono psicologo forse mi direbbe che si tratta con ogni probabilità di Eros-depressione (Eros-depressione perché Eros è il mio nome, non perché piango mentre mi masturbo o faccio sesso). Ad ogni modo, questo è quanto. Attacaci un toppino, come dice mia nonna.
Come saprete, le elezioni statunitensi le ha vinte Barack Obama, tra l'altro afroamericano - stupore. Pensare che noi ci sentimmo ganzissimi quando fu Denny Mendez a vincere Miss Italia. In Ameri'a l'è tutto più grande, icché tu vvoi?
Smetto ora di starnutire per la Bush-allergia di cui soffrivo da 8 lunghi anni e inizio a sperare in questa tanto nominata ventata di democrazia. Spero che porti un po' d'aria nuova anche qui e che mi liberi dalla rosolia berluschifòrme, fra che c'è. 
"Iess ui chen", caro il mio Signor Denti-a-pianola!
lunedì 3 novembre 2008

August Brill è uno scrittore in pensione. Vive nel Vermont a casa della figlia, con lei e la nipote, in attesa di rimettersi da un brutto incidente. Durante una notte insonne, per fuggire dagli eventi sfortunati che hanno coinvolto la sua famiglia, August si racconta una storia. Questa storia ci riporta indietro nel tempo, apre un mondo parallelo fin dall'elezione del presidente Bush. Quella realtà vede l'america in una nuova guerra civile, senza che l'11 settembre, le guerre in Iraq e in Afghanistan siano mai avvenute.
Nella notte, sua nipote, anch'essa insonne va a trovarlo in camera sua. Da qui, il protagonista smette di rifuggire il passato, il quale, da semplice spunto per il suo racconto, diventa l'essenza del suo dialogo con la nipote.
Uomo nel buio è un romanzo intenso che trova il racconto nel racconto, la vita che si mescola ad esso nel tentativo di fuggire dalla vita stessa. La scoperta che "...il folle mondo viene avanti rotolando", come recita un verso della poetessa Rose Hawthorne, più volte citato nel libro, e che questo avviene nonostante la volontà nostra. 
Ovviamente mi è piaciuto, o non ve ne avrei parlato neanche. Una delle cose che colpiscono è la fluidità della scrittura di Auster, nonostante non sia affatto povera. Tutt'altro
Buona lettura e al prossimo post.