venerdì 7 novembre 2008
Ho appena finito di fagocitare questo "non-manuale" e sono ancora sotto l'effetto lsd che lascia in bocca. E' uno di quei libri che ti esalta e ti fa venir voglia di mollare tutto per scrivere il romanzo del secolo. Diventare scrittori, insomma.

Non-manuale perché si pone nel processo di crescita dello scrittore tra la folgorazione del desiderio di raccontare e la lettura dei manuali di scrittura creativa o la frequentazione di corsi. L'autrice sostiene che approcciarsi subito alle tecniche narrative potrebbe scoraggiare fino all'abbandono. Prima, è necessario un percorso di preparazione. 

Secondo la Brande bisogna sapere cose come quali sono i principali problemi che possono affliggere uno scrittore (alle prime armi o anche già rodato) e come è possibile affrontarli; conoscere il significato di originalità,  di stile e del famoso "talento" che tanti scrittori e insegnanti sembrano usare come spauracchio per scoraggiare chi si avvicini a questo mondo misterioso. Inoltre, consiglia di tenere un quaderno e di scrivere regolarmente. Suggerisce di scindere le due personalità dello scrittore: il creatore dal giudice. Offre un metodo lineare e incoraggiante per arrivare alla stesura di una storia, un processo di autoeducazione all'essere scrittore. 
Scritto nel 1934, è ancora (a mio giudizio) un valido aiuto, superiore a molti manuali tecnici. So già che diventerà una mia copertina di Linus, come lo è tuttora Scrivere Zen di Natalie Goldberg.
Buona lettura/scrittura.

2 commenti:

Tony Lanza ha detto...

Visto che non puzzo...
Ho letto anch'io il libro e mi sembra che la recensione abbia centrato il tema del libro. Una cosa acuta che mi sento di segnalare è quando ad un certo punto dice che se scrivere è quello che si vuole è necessario fare delle rinunce e degli sforzi affinché non si finisca a fare un lavoro che non vuoi. Un buon consiglio in generale, no?

Eros ha detto...

Scusa il ritardo con cui rispondo...
verissimo, cmq. La Brande è molto diretta con queste frasi e a me viene da dire: facile! Perchè non lo faccio?

La mia risposta è che mi interessano 2800 cose e quindi devo aspettare che le mie muse delle arti decidano cosa farmi fare... ;)