martedì 17 febbraio 2009
Riemergo dalla tesi... anche se il passo finale, ancora, deve essere pestato.
Ovviamente, imperdibile Sanremo. Impressioni: varie come tutti gli anni - e comunque pareri personali, nessuno me ne voglia.
Bonolis... Bonolis mi sta piacendo. Di solito trovo un po' pesante il suo "usare" gli altri per le sue gag, talvolta sgarbatamente. Laurenti non ha bisogno di commenti, come sempre. I valletti, beh, sono fighi della madonna. Poi subito una bella gaffe che domani Striscia la Notizia avrà da mangiare.
Ma l'attrazione è indubbiamente Mina la Divina (che manda i video come Bin Laden - ha azzardato Benigni e m'ha fatto pisciare addosso). Un Nessun Dorma unico, com'è nel suo stile: molto sentita, dolcemente sguaiata, adorabile. E quell'acuto finale  non concesso, che lascia la voglia in bocca (e tutti sappiamo che sarebbe capace di buttare giù l'Ariston con la voce), molto di classe. 
Colpisce, fra gli artisti in gara, l'audacia di Renga che praticamente bissa mina, con quel brano troppo simile a Nessun Dorma, e troppo pretenzioso anche per la sua voce - nonostante la sua indubbia bravura.
Colpisce quanto non colpiscano alcune canzoni che non nominerò neanche. Tranne una che invece "merita": quella cantata da Marco Carta, imbarazzante per la sua banalità, nel testo e nella musica. 
Tricarico, anche stavolta a parer mio ha un'interessante canzone. Parole semplici e belle. Peccato che non sappia cantare bene, ma forse quest'approccio naif (e non è critica) valorizza anche i brani. Patty Pravo, mi dispiace dirlo, ma ha dimostrato un'altra volta che non ce la fa più. La Zanicchi mi ha sorpreso positivamente. Reinventata, grintosa, bella, col terzo occhio nel posto sbagliato (ahahahah).
Le stecche sono volate, ma nella musica dal vivo va bene. Non farò nomi, tanto si son sentite, anche se camuffate da un sassofono.
Basta parole su Povia: alla fine chi se ne frega. La cosa ganza è che s'è portato dietro la corista per i virtuosismi vocali che gli mancano. Comunque, ha raccontato una storia, come ha detto Bonolis. Punto. Poi si dica ciò che ci pare: banale, che richiama l'applauso, Luca ha ricevuto l'illuminazione su qual'è la retta via, è un inno alla repressione,... . Tutto quello che si vuole, ma chi se ne frega. Poco elegante (forse meno) 'sto battibecco con l'ARCIGAY. Anche perché questi interventi finiscono per  diventare le parole di categorie intere (in questo caso parla a nome degli omosessuali, per esempio) e non è bello. Se una cosa non deve essere più tabù, allora che se ne parli senza problemi e rispettosamente da tutte le parti. Poi ognuno tragga le sue somme.
Benigni: mitico. Bello il modo di fare che prima loda e poi dà la mazzata. Mi fa strappa'.
Il finale con Katy Parry ha sicuramente risollevato la media italiana, abbassando il confronto: ha fatto pena. Menomale che era mezza nuda, sennò tutti i gli uomini (e le  donne) mentalmente attivi avrebbero cambiato canale. Solo che l'attentato ai Queen se lo poteva risparmiare... Sono morto quando Bonolis ha detto:"Sonia! Non guardo la donna, adesso. Guardo la figurina Panini!", riferendosi al fatto che aveva il corpetto dell'inter.
Malika Ayani, la prima nuova proposta, non sono ancora riuscito a farmi un idea precisa. Cattura la dolcezza nel cantare, la varietà dei suoni tra sussurrati e note sostenute, e la voce molto particolare. Non so ancora se mi piace, perché certe vocalità le preferisco su testi stranieri - però si sa, è Sanremo. Su Irene non mi esprimo perché non ho capito se è dotata e era solo stra-emozionata o se proprio vuole esagerare. Molto piacevole Simona Molinari (come la Sambuca) molto brillante e molto swing. 
Filippo Perbellini con la canzone di Cocciante. La cosa un po' noiosa di Cocciante è questo mistero per il quale ogni cantante che si avvicina a lui ne acquista qualcosa. Spesso il modo di cantare (anche nei musical), talvolta la parrucca, come in questo caso. La canzone comunque poteva fare da riempitivo per Giulietta e Romeo, per dirla tutta. Niente di che: sa fare di meglio il Cocciante che amo.
Comunque, un Sanremo ben condotto e ben fatto, com'è quasi sempre, secondo me. Nonostante tutte le polemiche. 
E poi, Alda Merini su Stairway to Heaven... meraviglioso!

2 commenti:

v. ha detto...

su Benigni: io l'ho trovato fantastico, coinvolgente... ha detto delle semplici verità ma come spesso sa fare secondo me in modo geniale. L'apice è stato "a meno che ultimamente non abbia cambiato costituizione".... poi notavo che il lodare /mazzare a volte procede all'inverso, lo fa spesso: prima infama l'italia e le sue NEFANDEZZE poi ti cita WIlde che consiglia all'amante gay non stare qui, vai in Italia... e te la fa ritornare bella... a volta mi ispira dei sentimenti patriottici che stento a riconoscere!!!!!

Eros ha detto...

ahahahahah! forza Benigni.