venerdì 16 gennaio 2009
Per chi non sapesse cos'è il seitan.
E' un alimento altamente proteico, paragonabile alla carne, che si ricava dalle farine di grano tenero o di altri cereali. Non è altro che la frazione proteica, non idrosolubile, di questa farina. Il vantaggio è che può sostituire (non proprio a parità di nutrienti) degnamente la carne nei pasti di tutti i giorni.

Ingredienti:
500 gr di farina di grano tenero; 300 gr d'acqua; un pizzico di sale; un bicchiere di shoyu; 5 cm di alga kombu; 1 l d'acqua.

Preparazione:
Impastate la farina con l'acqua e il sale, fino ad ottenere un impasto elastico e acquoso. Formate una palla che metterete in una ciotola piena d'acqua. Fate in modo che sia completamente immersa. A questo punto, attendete 50 minuti circa: potete ballare, leccare la coda del gatto, cucinare qualcos'altro... potete fare quello che vi pare, non è che abbia importanza per la ricetta (...?).
Ora arriva la parte un po' lunga e leggermente complicata. Ma, come tutte le cose, se si fa con intensità, può avere il suo perché. 
Prendete la palla fra le mani (si sta parlando dell'impasto) e, sotto al filo sottile del rubinetto, iniziate a manipolarla. L'amido inizierà a passare dall'impasto all'acqua, colorandola di bianco. vi consiglio di mettere una ciotola sotto, in modo che si depositi e non vada ad intasare le tubature.
Attenti a non impastare!! La pasta non si riattacca. Semplicemente allargate e ricompattate l'impasto.
Dopo un bel po' di massaggiare, inizierà a formarsi il seitan: sembra una rete gommosa, tutta avvolta su se stessa. Potete aumentare il getto d'acqua e continuare a sciogliere le parti più solide interne, dove c'è ancora l'amido. Il tutto molto delicatamente.
Quando vi rimane il glutine, lo strizzate un po' e lo mettete in una pentola con un 1l d'acqua, lo shoyu e il kombu. Fate bollire per tre buoni quarti d'ora.
Il seitan si conserva nel liquido di cottura per qualche giorno, in frigo. Presto posterò ricette...
Buon seitan!!

mercoledì 14 gennaio 2009

Questa è la ricetta che mi sono modificato a mio gusto. La foto non è mia... l'ho presa in prestito (forse indebitamente).

Ingredienti (per 2 persone): 1/2 l d'acqua; 1 porro non troppo grande; 100/200 gr di tofu morbido (se lo fate in casa, non usate il limone come caglio); 3 o 4 funghi porcini secchi; 2 cm di alga kombu; un pezzetto di alga wakame; 1c di miso (o meno, a seconda del tipo)

Preparazione: mettete sul fuoco l'acqua coi porri tagliati a rondelle sottili e l'alga kombu. Fate bollire piano, per 5 minuti o più, finché i porri non sono quasi cotti. Togliete l'alga kombu e mettete i funghi che avrete ammollato e spezzettato. Fate lo stesso con l'alga wakame; ammollatela e spezzettatela. Lasciate sobbollire per qualche minuto.
Fate il tofu a cubetti di un cm e aggiungetelo al brodo. Abbassate il fuoco al minimo, mettete il miso in un colino di acciaio che immergerete a metà nella pentola. Fate sciogliere la pasta aiutandovi con un cucchiaio. Il residuo solido (pezzetti di soia ed eventuali cereali) potete metterlo nella zuppa o buttarlo. Io lo butto perché la preferisco più limpida.

Itadakimasu!!! O qualcosa del genere. Traduzione: buon appetito!!!

martedì 13 gennaio 2009

La prima influenza del 2009. Bel modo per iniziare l'anno! Bello, se si affronta ad armi pari.
Sono sempre stato dell'idea, che queste armi dovrebbero essere il più naturali possibile. Almeno finché funzionano: a ricorrere al medicinale siamo sempre in tempo.
Non pretendo che questa mia tesi si applichi a tutti, ma ho notato che curandomi con l'alimentazione, mi ammalo più raramente e per periodi più brevi. 
Arriviamo però al dunque: la febbre!

La febbre è una difesa che il nostro corpo sfodera quando è attaccato internamente o esternamente, come nel caso dell'influenza o di un'infezione. Pertanto è necessaria, non va eliminata. Vanno, bensì, attaccate le cause. 
Il metodo facile che vi spiego serve per combatterne le cause e non il sintomo, come invece fanno ad esempio gli antipiretici (aspirina e tachipirina).
Mia nonna Rosa (ha vissuto più di un secolo) diceva sempre: mangia uno spicchio d'aglio: o t'ammazza o ti rimette al mondo. Così ho fatto. E prima che diventiate verdi di nausea vi spiego com'è andata.
La prima volta l'ho sgranocchiato bene bene, convinto che cosìfunzionasse più velocemente. Risultato: la febbre mi passò da 38 a 37 in un ora, ma la nausea mi durò fino a sera.

Il rimedio indolore, invece, è tritare uno spicchio d'aglio e mandarlo giù con l'aiuto di un bicchiere d'acqua, come fossero tante pasticchine. Io l'ho fatto prima di pranzo e prima di cena per due giorni. L'influenza è evaporata come un vampiro sotto l'acqua santa. 

Buona salute a tutti!!

giovedì 8 gennaio 2009
La Befana: da piccino l'ho sempre odiata. Proprio per colpa di quel modo di dire che "l'Epifania tutte le feste si porta via".
Una simpaticona! Giocosa questa Befana... Ma che gusto ci sarà a portarsi via tutte le feste? Che ci fai? Ormai si sa che non sei la moglie di Babbo Natale, quindi, con chi ti ci diverti? Bah!
Mi sorge ora il dubbio, per il sapore che rimane in bocca ogni volta che son passate, che queste feste esistano soltanto per sottolineare sadicamente che un altro anno se n'è andato... E tu sei sempre lì a fare l'albero, al cenone coi parenti, a stappare spumante e a fare il trenino con gli amici. (Ovviamente mi riferisco al trenino di capodanno...)
Comunque, chiuderei questa parentesi delle feste dandovi magari un' idea per le prossime. Vi presento i miei regali di quest'anno.




Ho tenuto come base la candela e il vaso, mentre le decorazioni le ho variate. Ho usato del tulle; della rafia; un decoro natalizio tipo centro tavola che ho smembrato per prenderci le pigne, il pungitopo e roba simile; delle palline di Natale; dei rametti tipo di saggina che ho piegato con l'asciugacapelli.
Insomma, facevano la loro porca figura... Un ultimo augurio per questo 2009, che anche se non è bisesto e quindi uno si aspetta che vada tutto liscio (stronzate!), ci sarà da pedalare... Ma va bene così. Auguri!!

martedì 6 gennaio 2009

Oh! Quale miglior modo per iniziare l'anno, se non con una ricetta? Quella che vi presento oggi, è il frutto di un paio di ricette rielaborate. 
Come ogni volta, succede così: apro il frigo e vedo i ceci che mi ha dato babbo domenica. Un attacco di panico mi assale: "Porca susina! Questi domani non saranno più buoni neanche per spararci ai fagiani!" 
Bene... non disperiamo. Una bella minestrina è quello che ci vuole.

Ingredienti (dosi per 3 persone). 300 gr circa di ceci con la loro acqua (meglio se cotti da voi o da babbo Mauro); uno spicchio d'aglio; una piccola carota; un pezzetto di sedano; un pezzetto di zucchino; prezzemolo; sale; olio; 250 gr di spaghetti integrali bio; salsa di pomodoro (o 5-6 pomodori ciliegini).

Preparazione. Mettete i ceci con la loro acqua in una pentola, sul fuoco basso. Salvatene alcuni che metterete a fine cottura, in modo che rimangano integri. 
Tritate le verdure (l'aglio, il prezzemolo e gli ortaggi) e ponetele a cuocere coi ceci per una decina di minuti. Aggiungete acqua se necessario. Le verdure devono essere sufficienti per dare un po' di sapore, ma non devono coprire i ceci. 
Frullate il contenuto della pentolina, rimettete sul fuoco basso. Aggiungete gli spaghetti spezzettati e qualche cucchiaio di salsa di pomodoro (la classica: con aglio e basilico). Salate e terminate la cottura, aggiungendo acqua se lo ritenete necessario. La consistenza dovrebbe essere quella di una vellutata.
Un minuto prima della fine della cottura, aggiungete i ceci che avevate serbato e un po' d'olio. Se volete, non ci sta male una spolverata di pepe nero.