giovedì 16 ottobre 2008

Oggi mi sono messo a riflettere su un capitolo di Wild Mind (Natalie, ormai è mia amica). Afferma che scrivere è come qualsiasi altra cosa che viene da dentro. Nel capitolo, la Goldberg fa riferimento al correre. Se cacciamo "la scimmietta" (così definisce la parte di noi che è cosciente e critica), possiamo scrivere o correre. La base è sempre la stessa, liberarsi. "Se mi dimentico chi sono, allora posso essere un corridore" (cito traducendo alla buona).

La mia riflessione è questa: se è vero quello che dice Natalie Goldberg, allora chiunque si liberi da se stesso (ciò che vuole o pensa di essere) è capace di tutto
Siamo tutti capaci di sogni stupendi. Perché? Perché non possiamo controllarli in nessun modo. Quindi lasciamo fuori il critico. Se gettiamo il nostro inconscio in qualcosa - ma seriamente - allora diventa arte. 
Vi faccio un esempio sulla cena di cui vi ho parlato ieri. Non riuscivo a cucinare perché mi mancava un'ingrediente. Mi scervellavo su come reimpiegare i gamberi e i fiori di zucca. Allora ho detto: "si fotta la ricetta, faccio ciò che voglio!". Accantonata la ricetta e quello che volevo a tutti i costi fare (la scimmietta), ho iniziato ad accostare sapori seguendo il mio gusto e quello che mi diceva l'istinto. Il risultato è che i miei zii sono rimasti stupiti. Avviene lo stesso quando dipingo, scrivo o faccio qualsiasi altra cosa. 
Se segui una ricetta sei un esecutore, se vai d'istinto sei un cuocoLe tecniche non esistono. Le costruiamo noi con la nostra mente cosciente e critica e, per tanto, uccidono l'arte, perché ci vietano di liberarci. E' bene conoscerle per  metterle da parte. Consideriamole solo dopo, quando rileggiamo, assaggiamo, osserviamo il nostro lavoro.

Esempio pratico:
Se pensate di non saper far niente, ballate per un periodo, lungo quanto decidete voi. Lasciatevi andare, non vi guarda nessuno e non vi serve la musica. Muovetevi come vuole il vostro corpo, come vi piega l'aria e senza pensare a cosa viene fuori. Fregatevene di come sembrereste su un palco perché non ci siete sopra. Se sarete veri, sarete bellissimi. Sussurratevelo.
E poi, scrivete, dipingete, fate qualsiasi cosa che dite che non vi riesce. Non fermatevi a giudicare o a pensare; non ci sono regole, temi prescelti (potrebbe essere quello che avete di fronte a voi). Fatelo e basta. Mantenete lo spirito che avevate mentre ballavate. Lo stesso, preciso, stato mentale. 

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