lunedì 13 ottobre 2008
Da Tori Amos, con "Yo George", a Madonna con il video incensurato di "American life"; dal documentario scioccante "11 settembre 2001 - inganno globale" trasmesso in Italia da Report alle denunce di molti intellettuali americani. L'America ha tutti i difetti che ci possano venire in mente, ma certamente ha anche un forte senso della libertà di parola. Persino George Bush, discutibile presidente, non viola questo diritto.
Pensiamo invece all'Italia, dove, come tutti sappiamo, questo diritto è tutelato dalla costituzione. Pensiamo a cos'è avvenuto a presentatori, opinionisti, comici italiani accusati di dire ciò che pensavano. Pensiamo a  Biagi, Lutazzi, Santoro (che grazie al cielo è tornato), Guzzanti ecc... Pensiamo alla libertà di espressione nel nostro paese, indipendentemente dal condividere o meno il pensiero di questi signori cacciati come fossero eretici al tempo della controriforma.
Ieri sera, a "Che tempo che fa", Fabio Fazio ha intervistato lo scrittore americano Paul Auster, che non si è mai scomposto nell'esprimere giudizi anche duri su George W. Bush. Una piccola parte dell'intervista è stata incentrata proprio su questo argomento: la libertà di parola. Incollo qui il video.

A chi si fosse perso questa intervista, consiglio di andarla a vedere nella videoteca del sito del programma, qui, non appena sarà messa online per intero.
Paul Auster ha anche presentato il suo ultimo libro "Uomo nel buio", il quale sarà uno dei miei prossimi acquisi. Buona visione a voi e buona fortuna agli scrittori italiani, che non penso siano tanto fortunati quanto quelli d'oltreoceano.

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