venerdì 10 ottobre 2008
Non usare l'aggettivo. E' la sfida che ci siamo dati io e la Virgi.
Mi è venuta questa idea perché quando scrivo, a volte, stampo una serie interminabile di aggettivi. Avviene quando vado di getto, senza il temibile censore interno.
Perchè sono così legato all'aggettivo? E' veramente indispensabile?Penso di no.
Certo che a volte è necessario: la mela può anche rosseggiare, ma più spesso è semplicemente rossa. Tuttavia, tanti aggettivi rallentano inevitabilmente la lettura. Rendono il pezzo più statico; si descrive quando si potrebbe trasformare il tutto in un breve racconto.
Sembrerà un consiglio banale, ma penso che a volte, nella foga di scarabocchiare, ce ne dimentichiamo.

"Le pennellate vorticano di colori che accecano. Cielo, nuvole e alberi. 
I tronchi che i secoli hanno increspato sembrano trasformarsi in esseri impegnati in una danza, e le fronde si mescolano con le foglie che gridano il loro verde.
Inspiro l'aria al di là della cornice e sento i rumori. Soffiano e cullano e graffiano."


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